Nota:
anche se il gioco è stato rilasciato recentemente su PlayStation 3, la valutazione si basa sulla versione originale del gioco uscita l’anno scorso su Nintendo Wii.

Dead Space è la saga horror di EA che da diversi anni a questa parte sta facendo molto parlare di sè e, grazie anche la notevole mole di investimenti in termini di marketing e pubblicità, è quella che più di tutte le altre sta tenendo alto l’onore e la bandiera survival horror in questa generazione.

E Dead Space è proprio figlio di quella generazione capace di scalzare (tanto per meriti propri quanto per demeriti altrui) storiche saghe che erano all’apice del successo nello scorso decennio. EA ha avuto il coraggio di investire e di puntare su un progetto che univa un po’ il passato con il presente, un titolo capace di mantenere le atmosfere malate e inquietanti del passate e riprodurle in alta definizione.

Terminata questa piccola premessa, parliamo di un interessante titolo spin-off della serie ossia Dead Space: Extraction, uscito su Nintendo Wii l’anno scorso e riproposto in HD su PS3 (con supporto a Playstation Move) in concomitanza con Dead Space 2.

Dead Space: Extraction è ambientato 3 settimane prima del primo Dead Space (e di conseguenza 3 anni prima di Dead Space 2) e ci vedrà protagonisti in prima persona, tanto nella trama quanto nel gameplay, delle vicende accadute dal momento del ritrovamento dell’ormai famoso Marchio (artefatto alieno dai poteri misteriosi) e avere così modo di assistere a quella che è l’origine del male che ha scaturito gli eventi avvenuti nella Ishimura prima (Dead Space) e nello Sprawl dopo (Dead Space 2).

Come accennato prima, questo titolo è uscito su Nintendo Wii e si discosta parecchio dal gameplay e dallo stile di Dead Space in quanto parliamo di uno sparatutto su binari in prima persona. Non per questo però si debba storcere il naso e avere perplessità: inanzitutto aggiungo come il gioco non abbia perso minimamente in atmosfera in quanto orrore e sgomento abbondano alla grande. In più, e questo è sicuramente l’aspetto più importante, la struttura “a binari” di Extraction non deve destabilizzare: avremo in certi punti facoltà di scegliere un percorso da seguire al fine di sfuggire ai terribili necromorfi. La scelta ci porta a situazioni di gioco che si differenziano perciò partita dopo partita.

Inoltre cinematograficamente e narrativamente parlando Extraction riesce persino ad essere migliore del Dead Space HD grazie alla telecamera in prima persona frenetica e ai dialoghi continui con i personaggi capaci di proiettarci e travolgerci direttamente all’interno della vicenda. Una frenesia che forse potrebbe mettere in paranoia i giocatori più sensibili.

Per il resto il gioco riprende e riadatta alcune peculiarità già conosciute: abbiamo a disposizione due modalità di fuoco (che si possono alternare semplicemente ruotando il telecomando), il modulo stasi per rallentare i nemici e la telecinesi per raccogliere oggetti e scagliargli via.

Extraction non si limita perciò ad essere una manovra commerciale EA ben precisa ma ha puntato a definire standard qualitativi ben precisi riguardo sia gli sparatutto su binari sia le qualità grafiche su console Wii. Tecnicamente infatti il gioco si pone a livelli altissimi, segno di come i Visceral Games siano un team che non si pone problemi e ostacoli nel sviluppare e disegnare mondi qualitativamente riusciti.

Alcuni limiti che possiede Extraction sono la bassa longevità (una singola partita si termina in poche ore) e la qualità generale della trama che (per quanto ben narrata e interpretata) non rappresenta nulla di imperdibile nè per i fan di Dead Space nè per i videogamer in generale. Nel complesso è stato un esperimento molto interessante e ben attuato da parte di Visceral Games, esperimento che non ha trovato riscontri in termini di vendite.

+ Gameplay solido e divertente
+ Ottima realizzazione tecnica
+ Coinvolge

– Potrebbe far venire il mal di mare
– Script modesto