In questo fine settimana appena trascorso a Milano si è svolta la Games Week, la prima convention tutta italiana dedicata a 360 gradi sui videogames. Tra i titoli esposti era presente anche Resident Evil: Operation Raccoon City. Non abbiamo esitato a provare la demo presente presso lo stand di Halifax.

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Nel codice testato subito ci viene chiesto di scegliere il nostro alter ego tra i componenti dello squadrone U.S.S. al saldo dell’Umbrella. Ogni personaggio (6 in totale: Vector, Spectre, Beltway, Four Eyes, Lupo e Bertha) hanno caratteristiche proprie al fine di regalare una esperienza di gioco che meglio si adatti alle nostre esigenze. Abbiamo optato per Beltway, il demolitore specialista in esplosivi.

Avviata la partita rivediamo una scena più che familiare per i fan della saga: l’inizio di Resident Evil 2 con Leon Kennedy e Claire Redfield che rimangono intrappolati all’interno dell’incubo chiamato Raccoon City, ormai dilaniata dai non-morti. Qui la squadra U.S.S. inquadra immediatamente Kennedy che fugge via. Qui entriamo in scena noi e fin da subito capiamo l’antifona del titolo sviluppato da Slant Six Games: l’aspetto cooperativo e l’elemento action la fanno assolutamente da padrona. Apparentemente lo scopo è sopravvivere per 10 minuti in una sorta di arena piena zeppa di non morti pronti a farci a pezzi. Una situazione che gli amanti dell’azione estrema apprezzeranno alla grande dato che il gioco presenta un approccio tipico di molti titoli d’azione di questa generazione (basti pensare allo “scatto” che il nostro personaggio può fare e che rimanda molto alla saga di Gears of War).
Stranamente non abbiamo notato la presenza di una lista di comandi da dare ai nostri compagni ma c’è da dire che comunque l’intelligenza artificiale fa il suo dovere senza troppi problemi.
Con Beltway abbiamo scaricato tutto il nostro mitra e non abbiamo neanche risparmiato le nostre granate. Il nostro personaggione non disdegna neanche un approccio corpo a corpo con tanto di “esecuzioni” vere e proprie assolutamente spettacolari da vedere.

Senza dubbio sotto l’aspetto del gameplay il titolo di Slant Six Games fa egregiamente il suo dovere e possiamo dire fin da subito che regalerà un mare di soddisfazioni per chi è alla ricerca di sfide emozionanti e avvincenti.
Nota dolente ovviamente per chi invece voleva un approccio del tutto survival: non ci sono affatto i tempi in cui bastavano 2-3 zombie al massimo per trovare quel brivido lungo la schiena tanto caro soprattutto agli irriducibili fan vecchia scuola meno aperti agli ultimi capitoli della saga (tanto meno a questi “esperimenti”). Una considerazione naturalmente tuttaltro che inaspettata.

Sotto l’aspetto tecnico il gioco è più che convincente se consideriamo che il gioco uscirà tra più di 4 mesi e quindi con tutto il tempo ulteriore per limarlo e migliorarlo ulteriormente.

Commenti finali
Non ci aspettavamo niente di diverso da Operation Raccoon City: il gioco è chiaramente una promessa per tutti coloro che desiderano azione e spettacolarità. Nessuna speranza per il buon vecchio survival horror ma non è neanche il caso di piangere sul latte versato dato che il gioco è dichiaramente uno spin-off che, nel suo piccolo, si presenta anche molto bene e che farà la gioia di chi è aperto al “nuovo corso” della serie.