In questa generazione abbiamo assistito ad una strana tendenza: a un degradamento generale del genere survival horror si affianca invece un uso spropositato degli zombie, trasformati in vere e proprie icone in quasi tutti i settori videoludici (da quelli più casual a quelli più strettamente hardcore). Lo stesso si può dire per quanto riguarda il settore televisivo con The Walking Dead (tratto da una serie a fumetti di Robert Kirkman) che ha riportato i non morti ad una popolarità che sembrava appartenere ai libri di storia.
Il successo di The Walking Dead ha portato alla conseguente tipica mossa commerciale di sviluppare videogiochi dedicati. Lo spettro di ritrovarci un videogames molto affine al genere action sembrava vivo ma quando è stato annunciato che il videogioco era stato affidato a Telltale Games (specializzata in avventure grafiche a episodi) gli animi si sono progressivamente calmati. Anche nel momento in cui sono state presentate immagini e caratteristiche di gioco a quel punto era chiaro che ci saremmo ritrovati un titolo, almeno nelle intenzioni, decisamente più fedele nello spirito del brand The Walking Dead senza quindi scadere nel ridicolo come avviene in questi ultimi tempi.

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In questo primo episodio di The Walking Dead (e in quelli successivi) vestiremo i panni di Lee Everett, un afroamericano arrestato per un motivo a noi ancora sconosciuto. Proprio quando sta per essere portato in centrale, l’auto della polizia dove si trova Lee investe uno zombie portando fuori strada il mezzo e consentendo al nostro protagonista di sbalzare fuori. Ovviamente non si trattava della libertà che Lee sognava e dovrà combattere per sopravvivere. Ferito e in cerca di aiuto, Lee trova una bambina di 8 anni di nome Clementine, rimasta sola e indifesa. Lee si affeziona subito a Clementine e decide di portarla con se nel tentativo di portarla in un posto più sicuro.

Proprio fin dal primo incontro con Clementine, comprendiamo come la componente sociale e la nostra abilità di sopravvivenza all’interno di un gruppo siano gli aspetti principali di The Walking Dead. In The Walking Dead non siamo armati fino ai denti e il nostro obiettivo non è fare piazza pulita dei morti viventi, di conseguenza chi si aspettava un gioco dall’azione frenetica e dal coinvolgimento immediato dovrà rivalutare le proprie attese. Il gioco è strutturato per essere una semplice e liscia avventura grafica dove dobbiamo navigare nell’ambiente circostante alla ricerca di oggetti utili e per interagire con i personaggi presenti.
Nei dialoghi avremo spesso e volentieri possibilità di scegliere le risposte che riteniamo più opportune. Molte di queste risposte influiranno, anche in maniera pesante, l’andamento della trama non solo per questo episodio ma anche per gli episodi che saranno pubblicati nei prossimi mesi. E’ mio consiglio giocare più partite (ci sono più slot di salvataggio fortunatamente) adottando scelte diverse in modo tale da creare così più varchi narrativi che possiamo ammirare in futuro.
Con la levetta destra muoveremo il cursore che ci permetterà di osservare la location dove ci troviamo in quel momento. Ad aiutarci ci saranno dei “segnali” che si illumineranno facendoci capire che quello è un punto che possiamo analizzare. Questo forse rischia di rendere il gioco apparentemente troppo facile ma Telltale Games ha comunque pensato anche a chi invece cerca una sfida più difficile inserendo una modalità di esplorazione più “scarna” e senza possibilità di avere segnali illuminati.
Con la levetta sinistra ovviamente possiamo muovere il nostro personaggio anche se c’è a dire che in questo episodio di The Walking Dead la libertà di movimento è pressocchè zero dato che gli ambienti sono tutti ridotti all’osso e di conseguenza non è richiesta una grande mole di esplorazione (anche per quanto riguarda la ricerca di oggetti importanti).
Cosa dire riguardo invece gli scontri con i nemici? Tutto prettamente fondato su semplici QTE o comunque cercare di muovere il cursore il più velocemente possibile. Non siamo così diretti combattenti contro i non morti ma dipende tutto nella nostra abilità nel premere i tasti al tempo e al momento giusto. Può capitare in qualche caso che dobbiamo, nel bel mezzo dello scontro, affidarci ad un arma presente sul posto per poter finire il nostro nemico; la difficoltà sta proprio nel comprendere dove sia l’arma da usare ma, soprattutto se avete scelto la modalità di gioco standard che vi segnala i punti di gioco dove potrete interagire, non sarà troppo difficile uscirne fuori. Naturalmente non abbiamo libertà di scegliere se combattere o no contro gli zombie ma gli scontri sono parte integrata della trama stessa e in alcuni casi possono anche essere influenti sullo svolgimento della trama stessa (per esempio decidere se salvare un determinato personaggio oppure salvarne un altro).

Tutto insomma ruota sulla narrativa e sul rapporto che si instaura tra Lee, Clementine e tutti i co-protagonisti presenti in questo primo episodio di The Walking Dead. Sotto questo aspetto il gioco si mostra molto bene dato che ci presenza una situazione molto diversa e, per certi versi, realistica di come potremmo ritrovarci in un mondo infestato di non morti affamati di carne umana; un mondo in cui è fondamentale unire le proprie forze e mantenere ottimi rapporti con gli altri affinchè si possa andare avanti in maniera agevole. Gli appassionati tanto del fumetto quanto della serie tv quindi possono stare più che tranquilli sulla trama di The Walking Dead dato che, per quanto non si discosta troppo da classiche trame viste in film con protagonisti gli zombie, presenta vari spunti di buona qualità e sa essere drammatica quanto basta.

Anche sotto l’aspetto artistico The Walking Dead si presenta abbastanza bene prendendo a mani basse lo stile fumettoso del fumetto originale. E’ uno stile che naturalmente, come sempre, può piacere e non piacere ma a mio avviso contribuisce, oltre ad omaggiare il fumetto originale, nel creare un tratto del tutto distintivo. Un stile di gioco “normale” invece avrebbe rischiato di creare una atmosfera decisamente più anonima e dimenticabile. Molto bene i doppiatori che riescono a caratterizzare al meglio i protagonisti del gioco rendendoli ottimi interpreti virtuali. Essendo solo il primo episodio, la longevità di conseguenza è molto bassa in quanto tra le 2 e le 3 ore di gioco avrete portato a termine questo episodio. Considerando comunque il prezzo abbastanza basso (meno di 5 €) e la possibilità di variare parte della trama grazie a diverse scelte da adottare direi che è una durata più che ragionevole.

Quali sono i punti negativi di The Walking Dead? Probabilmente proprio la sua povertà ludica: il gioco risulta essere molto accessibile, non c’è libertà di movimento, è in gran parte lineare e anche l’esplorazione stessa poteva essere meglio sviluppata. Diciamo insomma che se avevate intenzione di prendere The Walking Dead non per la trama ma per le sue caratteristiche di gioco forse è meglio che ci pensiate su.
Ah e ultimo neo per chi non mastica l’inglese: in maniera del tutto inaspettata, il gioco non è stato localizzato in italiano e i dialoghi sono tutti sub in inglese. Per quanto la trama non sia di difficile comprensione, questo può creare problemi nel comprendere varie così e anche nelle scelte dei dialoghi (non c’è infatti molto tempo tra leggere e tradurre dato che molte scelte sono a tempo).

Commenti finali
Telltale Games ha superato (anche se non a pieni voti) il primo esame in materia The Walking Dead proponendo una formula di gioco interessante soprattutto perchè ruota molto sulla trama e sulle nostre scelte. Finalmente ci ritroviamo in un mondo credibile in cui, per affrontare i non morti, è necessario darsi una mano e dove il dramma emotivo prende maggiore spazio rispetto all’azione. Per i successivi episodi speriamo in una impronta ludica migliore visto che il gioco pecca proprio nell’aspetto più ludico del termine: troppo semplice, lineare ed esplorazione senza mordente. Come inizio però ci siamo e gli appassionati si ritroveranno tra le mani un buon prodotto, tra i migliori tra quelli sviluppati da Telltale Games.

+ Trama e personaggi
+ Molto bene tecnicamente e artisticamente
+ Buona varietà grazie alle scelte nei dialoghi

– Per essere una avventura grafica, risulta troppo facile e lineare
– Qualche difettuccio tecnico
– Non è in italiano