Non è passato tanto tempo da quando ho messo mano sull’ottimo Imscared di Ivan Zanotti, un titolo che mi piace ricordare non solo perchè è stato il primo titolo recensito della “rinascita” di Land of Rust ma perchè in tutta la sua atmosfera grezza e pixellata è riuscito a presentare alla grande quel senso di soggezione e di inquietudine psicologica sempre più assente al giorno d’oggi.

Inevitabilmente non potevo non gettarmi sul titolo successivo firmato MyMadness: NothingElse, pubblicato già lo scorso anno per PC e rilasciato in queste ultime ore anche per Android (e proprio su questa piattaforma ho avuto modo di provarlo). Il protagonista di NothingElse è Phil, un giovane amante dei libri a cui, per qualche motivo misterioso, però gli sono stati banditi. L’incipit del titolo sarà proprio che Phil riuscirà a recuperare un libro e, a inizio lettura, si ritroverà in una realtà distorta e fuori da ogni logica comprensibile.

Il gioco è un adventure bidimensionale dalle caratteristiche prettamente “smart”: i comandi sono pochissimi in quanto possiamo solamente far camminare il personaggio e farlo interagire con gli elementi circostanti. L’azione di gioco si concentra sul completare un percorso contornato da enigmi risolvibili solo prestando attenzione agli indizi che possiamo trovare intorno oppure trovando un oggetto chiave che ci permetterà di proseguire.

Nonostante per ovvi motivi non si pone sullo stesso livello di Imscared, NothingElse ne riprende lo stesso concetto in formato ultraridotto: in svariate circostanze non abbiamo idea di cosa ci possa accadere e il grezzo level design “a schermate” non ci fornisce neanche un’idea abbastanza ampia su dove stiamo andando e perchè. Di fatto quindi, soprattutto se lo si gioca al buio e con le cuffie, si prova sostanziale senso di disagio e smarrimento grazie sempre a quel mix di elementi (effetti sonori, colori scuri e sporchi e così via) tipico delle produzioni di questo genere. Come in Imscared il mistero e l’ampia dose di simbolismo della trama abbondano non poco: la seppur breve storia di NothingElse risulta non immediata e invita il giocatore/spettatore a riflettere sull’esperienza vissuta.

Il tutto ovviamente in maniera gratuita.

Commenti finali
Nulla di particolarmente innovativo ma NothingElse è un’altra di quelle belle produzioni che ci piacerebbe vedere più spesso rilasciare. Non sarà il gioco del secolo per via della sua forma “ridotta” ma il suo sporco lavoro lo fa e lo fa anche bene. Promosso a pieni voti.