Il videogioco, nell’immaginario collettivo, è una fuga dalla realtà e dai problemi che ne derivano. Un’evasione vera e propria del nostro io verso mondi in cui ci sentiamo padroni e protagonisti dettando le nostre regole. Sempre più spesso però il videogioco può essere mezzo ed espressione per sensibilizzare e guardare da un altro punto di vista questi stessi problemi da cui si vuole fuggire e in questa categoria ci rientra senza dubbio The Cat Lady, avventura grafica horror creata Remigiusz Michalski (sotto lo pseudonimo di Harvester Games), già autore nel 2009 di un’altra avventura grafica dalle tinte mature che è Downfall.

In The Cat Lady la protagonista è Susan Ashworth, 40enne “gattara” tormentata da una vita grigia, vuota e senza alcuna prospettiva. Senza alcun amico e senza alcuna persona a cui tenere, l’unica consolazione di Susan è dare da mangiare ai gatti vagabondi che bazzicano nel palazzo dove ella abita ma non basta: ormai giunta a uno stato depressivo insostenibile, Susan decide di farla finita ingerendo una quantità industriale di pillole anti-insonnia. Dopo il gesto, Susan si ritrova in un mondo onirico rappresentato da un campo di grano e dove trova una anziana signora che si autodefinisce la “Regina dei Vermi”. Questa signora affida a Susan un compito: tornare nel mondo dei vivi per uccidere dei “parassiti”, folli assassini con delle particolari ossessioni. Per evitare che Susan possa uccidersi di nuovo, la signora le dona l’immortalità finchè non avrà raggiunto lo scopo.Il gioco perciò si concentra sia sulla “caccia” ai parassiti (in realtà, attraverso un serie di eventi casuali, sono più loro a dare la caccia a lei) sia su tutto l’aspetto personale ed emotivo della gattara, sulla depressione, sul senso della vita e della morte ma anche della fiducia e sull’amicizia (seppur in minima parte).

Partiamo subito in maniera chiara e netta: The Cat Lady è uno scatolone di negatività sotto tutti i punti di vista perchè la storia è pesante, tremenda, angosciosa e disturbante sia psicologicamente sia visivamente. Infatti anche l’apparato grafico è stato sviluppato apposta per trasmettere senso di disturbo: il titolo di Michalski è prevalentemente in bianco e nero e procede con un andatura narrativa molto lenta e straziante. Il giocatore inoltre non si limiterà a fare da spettatore dato che nei (numerosissimi) dialoghi spesso saremo chiamati in prima persona a dire la nostra su Susan: è una suicida, ebbene vorremmo spingerla a uscire fuori da questa situazione oppure decidiamo di lasciarla marcire nel suo male? Tutte cose che in realtà non incideranno minimamente nel gioco ma che comunque permettono al giocatore di sentirsi maggiormente immerso nella vicenda. Sintetizzando il discorso, Michalski ha eseguito un magnifico lavoro sotto il profilo artistico dato che ha raggiunto lo scopo: impressionare il giocatore sia attraverso immagini disturbanti sia attraverso la feroce maturità dei temi trattati nel gioco.

C’è qualcosa di sbagliato in The Cat Lady? Sì, forse qualcosa sì: alcuni punti della trama onestamente son sembrati fin troppo enigmatici e completamente scriptati da tutto il resto, infatti la trama di The Cat Lady alla fine non presenta un quadro chiaro e anche una volta finito rimangono numerosi punti interrogativi; inoltre, soprattutto nella seconda parte, il titolo ha assunto connotazioni più da gioco investigativo rendendo la trama forse eccessivamente fin troppo dilatata con tante situazioni fini a se stesse. Infine qualcuno potrebbe non gradire l’eccessivo numero di dialoghi rendendo le fasi di gioco veramente troppo brevi (infatti se non fosse per i dialoghi il gioco si potrebbe finire tranquillamente in una giornata o due).

Commento finale
Passato inosservato dal grande pubblico, The Cat Lady è un titolo che arriva dritto al cuore e che abbatte letteralmente l’umore come pochi altri giochi hanno saputo fare in passato. Forse molti punti della trama sono stati sviluppati seguendo un ragionamento che solo l’autore del gioco può comprendere e che invece agli occhi di tutti gli altri invece sembrano del tutto inconcludenti. Sarebbe potuto diventare un capolavoro assoluto probabilmente se questi elementi di storia fossero stati meglio incastrati nel quadro ma, nel complesso, The Cat Lady raggiunge perfettamente lo scopo ed è consigliato a tutti coloro che cercano tematiche forti e di grande impatto.