Jasper Byrne con il suo Lone Survivor ha dimostrato che con pochi mezzi, tanta volonta e il solo uso della grafica 2D possono regalare atmosfere e sensazioni degne di grandissime produzioni uscite molti anni fa. Hailstorm Games, un team senza budget e composto da appena 4 membri, ha voluto replicare lo stesso esperimento proponendo il loro pensiero di survival horror in 2D. Claire è una ragazza dall’infanzia molto probabilmente infelice e con un presente ancora più difficile per via della madre malata e in stato comatoso. Proprio dall’ospedale dove è ricoverata sua madre che inizia il suo percorso fatto di tormenti, paure, angosce, visioni oniriche e creature che non hanno pietà. Nulla di nuovo insomma se siete cresciuti a pane e Silent Hill in quanto proprio dalla saga Konami (ma non solo questa a dire il vero) vengono proposti alcuni aspetti: le ambientazioni fatiscenti, il senso di smarrimento e il disagio su cosa si possa nascondere dietro una porta oltre che, soprattutto, una storia tutta da ricomporre e interpretare aspetto dopo aspetto. Proprio la trama è sicuramente ciò che rende Claire un gioco interessante e sopra la media anche se, inevitabile, non arriva all’eccelenza di Lone Survivor. Punti interrogativi invece riguardano il gameplay che, a mio avviso, presenta elementi che sono del tutto superflui: il cane Anubis per esempio, pensando un po’ anche a Haunting Ground, non ha alcun ruolo nel gioco e la torcia (e la relativa raccolta di batterie) non è un accessorio indispensabile come tendenzialmente lo è in queste genere di giochi. L’accendino infatti basta e avanza per riuscire a proseguire in quasi tutte le ambientazioni di gioco (anzi direi che senza torcia l’atmosfera presenta maggior benefici). Un altro punto a sfavore del gioco è il design dei mostri: ci sta il non poterli affrontare, un po’ meno quando questi presentano tutti lo stesso aspetto. Questi rimangono inoltre i medesimi dall’inizio alla fine diventando, dopo un iniziale interessamento, noiosi e di intralcio. Anche la possibilità di nascondersi da essi è una soluzione che avrebbe potuto rendere il gioco molto più interessante ma è una opzione che, di fatto, se non ci fosse stata non ne avrei avvertito la mancanza. Aldilà di questi problemi, il ritmo di gioco è buono con un bel alternarsi tra fasi narrative e momenti di gioco quali esplorazione e risoluzione di enigmi. Questa formula porta comunque il giocatore a voler proseguire il gioco fino alla fine. Anche la durata generale (circa 3-4 ore) è giusta in relazione al prezzo.

Commenti finali
Non male l’esordio di Hailstorm Games nel mercato che conta: Claire non è niente male e risulta abbastanza convincenti su alcuni aspetti (la trama e le atmosfere in generale) e molto meno su altri (qualche scelta poco felice sul gameplay). Disponibile solo in lingua inglese, è consigliato ai puristi del genere.