Neverending Nightmares è un survival horror 2D sviluppato da Infinitap Games. La storia è quella di un ragazzo di nome Tommy che si ritrova all’interno di un mondo onirico fatto di incubi disturbanti da cui non sembra mai più risvegliarsi. All’inizio partirà dalla sua camera fino ad arrivare altre location che, seppur con scarsa evidenza, ci aiuteranno a comprendere qualcosa in più della trama del gioco che, lo dico subito, non rappresentano il tassello principale di quest’opera.

Neverending Nightmares si sviluppa in un mondo bidimensionale quasi del tutto in bianco e nero, gli unici elementi colorati sono il rosso del sangue e gli elementi con cui Tommy può interagire (come osservare un quadro o aprire le porte). Proprio questa particolarità grafica, ispirata ai lavori dell’illustratore Edward Gorey, contribuisce a trasmettere un alto tasso di disturbo nei confronti del giocatore che si ritrova, attraverso il malcapitato alter ego, in un vortice fatto di terrore e violenza che rimandano a quelle di un certo Shining: tensione psicologica a manetta e che raggiunge l’apice con momenti di grande terrore che, nonostante la breve durata, sembrano essere eterni. A questo aggiungiamo il ritmo alquanto martellante e inesorabile, simile a quello di una enorme tortura mentale che non sembra avere mai fine (lo stesso concetto del continuo risveglio ci fa pensare come ad un tragico loop infinito appunto). A completare l’opera c’è soprattutto un comparto sonoro di fantastico livello e con addirittura una modalità sonora fatta apposta se si gioca con le cuffie. In pochi altri giochi il ruolo dell’audio si può permettere di contribuire così tanto nell’atmosfera di un horror.

Tutto pane per i denti di chi cerca esperienze horror nude e crude; infatti, oltre a quanto sopra descritto, purtroppo Neverending Nighmtares non presenta più molto altro: la trama è un riferimento allo stato d’animo dello sviluppatore del gioco (Matt Gilgenbach, caduto in depressione e affetto di disturbo ossessivo compulsivo) ma presenta pochi tasselli che non riescono perfettamente a incastrarsi. Difficilmente quindi si può nutrire grosso interesse sulla vicenda del povero Tommy proprio perchè la narrazione è solo approssimativa e messa in secondo piano a favore invece della pura atmosfera e esperienza.

Il gameplay è elementare e limitato all’essenziale: Tommy può solo muoversi e interagire con pochi oggetti. E’ presente anche una piccola fase stealth ma comunque dalla breve durata e anche brevi sessioni in cui, con un pizzico di accortezza, bisogna evitare dei nemici (fornendo così una discreta dose survival al gioco). Chi si aspetta un gameplay profondo, originale e vario probabilmente resterà deluso come resterà deluso chi desidera una esperienza lunga: il gioco è infatti terminale in un’ora e mezza/due ore con un pizzico di fattore rigiocabilità per via della presenza di più finali.
Concludo con una nota che in genere non evidenzio ma che trovo doverosa: il prezzo pieno del gioco (15 €) è un vero furto per un titolo di durata così breve e che, per quanto buono, non ha molto da offrire.

Commenti finali
Si può avvertire senso di incompletezza nel giocare a Neverending Nightmares: se si rimane a bocca aperta sul comparto artistico (tanto nella grafica quanto nel sonoro) e sulla violenta rappresentazione degli incubi qualche punto interrogativo invece lo riserva la narrazione poco sviluppata e con poca capacità di attrarre il giocatore. Tuttavia, al giusto prezzo però, rappresenta una bellissima esperienza horror nonchè una bella sfida per i deboli di cuore.