Sono ormai lontani i tempi in cui l’associazione giochi in prima persona-sparatutto era pressochè scontato con la prima terminologia sinonimo della seconda e viceversa. Da un po’ di tempo ormai non è più così e le meccaniche dei videogiochi in prima persona sono state sfruttate per proporre concetti di gioco meno frenetici e più riflessivi. Il caso più celebre è quello di Portal, puzzle game in prima persona rivoluzionario sviluppato da una casa di sviluppo che si era occupata in passato anche di sparatutto (su tutti Half-Life).

La citazione a Portal non è casuale dato che, dopo Valve, un altro studio ha effettuato lo stesso percorso:  lo studio croato Croteam, noto in passato proprio per una saga di sparatutto in prima persona (Serious Sam) ma che si è completamente reinventata proponendo una formula di gioco molto ingegnosa e pregna in particolare di un’alta dose di filosofia, misticismo, trascendentalismo mescolate con la fantascienza. Stiamo parlando di The Talos Principle che, già dal titolo, riassume perfettamente ciò che stiamo introducendo.

In The Talos Principle noi siamo un androide dotato di una coscienza propria che si ritrova all’interno di quello che sembra un ambiente virtuale e simulato a tavolino. Tale ambiente è suddiviso in “Giardini” composti da piccole aree dove sono presenti prove da superare. Lo scopo finale di ogni prova è il recupero di un blocco (che presenta la forma di uno dei tetramini del Tetris). Più blocchi si recuperano e più aree nuove sarà possibile accedere. Per tutto il corso dell’avventura saremo accompagnati da una voce fuori campo simile a quella di un dio, quella di Elohim (non a caso la definizione di dio nell’antico testamento) che ricorderà quello che è il nostro compito: arricchire il nostro spirito mediante le prove al fine di raggiungere la vita eterna per noi e le generazioni future della nostra specie. Tuttavia la nostra coscienza verrà messa a dura prova mediante riflessioni e dubbi circa il nostro ruolo all’interno dei giardini e in generale di tutto il senso dell’esistenza; questo avviene soprattutto dopo aver esaminato dei terminali in cui abbiamo modo di “dialogare” con una intelligenza artificiale che ci sottoporrà spesso domande circa il nostro modo di pensare riguardo l’uomo, il mondo, la società, il libero arbitrio e tanti altri temi di grande levatura culturale.

Basterebbe già solo questo per rendere The Talos Principle un’opera davvero atipica per la sua ricchezza di contenuti di alto livello e l’alta capacità di coinvolgere il giocatore nei grandi temi sopracitati ma sarebbe veramente ingeneroso in quanto l’ultima opera di Croteam è anche un grandissimo un puzzle game ben architettato e ottimamente studiato. Non si arriva sicuramente alle vette di design di Portal (soprattutto perchè in The Talos Principle c’è uno scarso utilizzo della fisica per la risoluzione dei puzzle) ma affrontare le prove e risolverle è una sfida continua e appagante. Il gameplay viene reso variegato non solo mediante una complessità crescente ma mediante nuovi oggetti e accessori che moltiplicano esponenzialmente le meccaniche.

A questo si aggiunge la presenza di ambienti caldi e musiche favoleggianti capaci di rendere il gioco assolutamente rilassante e piacevole. Un insieme di elementi, a cui si aggiunge anche un ottimo doppiaggio in italiano, capaci di dare al gioco una qualità unica e incredibile molto difficile da descrivere a parole. L’invito quindi, soprattutto se si è appassionati del genere, è di recuperarlo il più presto possibile.

Commenti finali
Le avventure in prima persona hanno raggiunto una qualità inimmaginabile grazie a potenzialità pressochè infinite. Croteam con The Talos Principle non solo raggiunge una maturità videoludica importante ma va oltre il videogioco sondando lidi e campi di grande impatto culturale (filosofia e misticismo che si sposano in un contesto fantascientifico) che portano il giocatore a porsi domande e a fare riflessioni. Se un solo “gioco” porta a fare questo vuol dire che ha raggiunto egregiamente il suo scopo.