“Dimenticate tutto quello che sapevate su Tomb Raider. Qui inizierà la prima avventura di una giovane e inesperta Lara Croft in una storia che ripercorrerà il cammino di una donna qualunque che scopre quanto lontano deve spingersi per sopravvivere”

Con queste parole Darrell Gallagher, boss del team Crystal Dinamics, annuncia il nuovo episodio di Tomb Raider. Un Tomb Raider che sarà un vero e proprio reboot di una serie che negli anni ha raccolto milioni di appassionati ponendo il personaggio di Lara Croft uno dei più amati in assoluto.

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Aggiungiamoci infine la notizia che, come già anticipato dalle dichiarazioni di Gallagher, avremo a che fare con un Tomb Raider che presenterà un fattore del tutto inedito per la serie: per la prima volta sarà inserito il concetto di sopravvivenza in quanto Lara è una naufraga, giovane, sola e ancora apprendista. L’approccio sarà completamente diverso perciò  e il gioco, stando alle prime indiscrezioni, sarà notevolmente più cupo e cruento rispetto al passato.

Per quale motivo Land of Rust vuole occuparsi di Tomb Raider? Per un motivo molto semplice: Tomb Raider ha avuto la grande capacità di trascinare i videogiocatori all’interno di mondi perduti, ricchi di mistero e con atmosfere tutte da vendere. E’ un aspetto che molti Survival Horror hanno in comunione: il mistero, il pathos, per certi versi il thrilling  e il desiderio di giungere sani e salvi fino alla fine.

Queste prime informazioni sul nuovo gioco ci hanno davvero convinto che era ora che parlassimo di Lara Croft in queste oscure pareti.

Un po’ di storia: Tomb Raider esce per la prima volta nel 1996 per PC sviluppato da Core Design e distribuito da Eidos Interactive e vede protagonista una perfetta Indiana Jones in gonnella, una archeologa inglese di nome Lara Croft dotata di un fisico atletico e prosperoso che all’epoca fece molto scalpore. Ma indubbiamente non era soltanto la protagonista la cosa bella del gioco: gli affascinanti mondi tridimensionali, una suggestiva atmosfera e i filmati mozzafiato hanno reso questo gioco un autentico cult.

Il successo del gioco e la popolarità di Lara crebbe in maniera del tutto inaspettata grazie a campagne pubblicitarie pressanti a tal punto da rendere Lara stessa una perfetta celebrità anche per coloro che non hanno mai giocato a Tomb Raider. Il numero di seguiti e sequel non sono mancati e ogni volta è sempre più un grande successo a tal punto da scomodare una certa Angelina Jolie per interpretare in carne e ossa l’archeologa più famosa del mondo videoludica.

Ma ogni ciclo è destinato a conoscere una crisi: adagiandosi troppo sugli allori, la serie non ha saputo rinnovarsi più di tanto finendo per toccare il punto più basso in assoluto con lo scellerato Angel of Darkness (2003), uno dei titoli più attesi, rinviati e deludenti della storia dei videogames. Il flop (soprattutto in termini monetari) fu enorme per Eidos a tal punto da smantellare del tutto il team Core Design.

Dopo una lunga pausa, l’azienda (che naviga in cattive acque economicamente parlando) decide di affidare il franchise a Crystal Dynamics (noti per la serie di Legacy of Kain, un’altra importante serie che sarà presto trattata in Out of Land) sviluppando e pubblicando Tomb Raider: Legend nel 2006, titolo che segna (almeno parzialmente) un netto ritorno alle origini. Un gioco che, per quanto lontano dai fasti di un tempo, che è il chiaro segno di umiltà e di ripagamento parziale degli errori commessi.

Per dare definitivamente smalto alla serie ecco che esce nel 2007 con tutta probabilità il miglior capitolo tra quelli sviluppati da Crystal Dynamics ossia Tomb Raider: Anniversary, remake del primo originale Tomb Raider ben apprezzato sia da critica che da pubblico. Meno convincente fu invece Tomb Raider: Underworld che non ha visto praticamente molte novità riportando invece parte delle lacune viste in Legend.

Saltando lo spin off Lara Croft and the Guardian of Light (titolo dedicato al mercato digitale), la serie Tomb Raider si è fermata qui ma siamo pronti a scommettere che saprà tornare a emozionarci come un tempo e siamo tuttora incuriositi solo per il pensiero di poter comandare Lara, per una volta, lontana dalla tenacia di un tempo ma piuttosto una Lara che dovrà sudare e lottare duro per la sopravvivenza.

E sinceramente, per quel poco che ancora sappiano, chi può dirlo che non parleremo mai del nuovo Tomb Raider nelle news di Land of Rust? Chi può dirlo che non abbia meccaniche abbastanza simili da quelle di un convenzionale survival horror? Staremo a vedere, per il momento limitiamoci a lanciare un caloroso “Bentornata!” alla bella archeologa.