Se qualcuno mi chiedesse “qual’è l’aspetto migliore nel contribuire e nello scrivere per Land of Rust?” senz’altro risponderei la grande varietà di generi e di prodotti che andiamo a trattare: si passa da videogiochi più leggeri, passivi e dai ritmi elevati a videogiochi più lenti e riflessivi potendo così avere una visione e una panoramica di prodotti veramente vasta. Scratches: Graffi Mortali fa parte proprio del secondo gruppo di videogames citato in precedenza ossia i titoli lenti e con un alto livello di riflessione richiesto per il giocatore.

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Per la precisione stiamo parlando di una avventura grafica a sfondo thriller/horror con la visuale in prima persona (se avete giocato a Myst avrete un’idea praticamente chiara) che vede come protagonista Michael Arthate, uno scrittore di romanzi che si sta trasferendo in una villa in stile vittoriano situata in aperta campagna nord dell’Inghilterra. Un posto isolato e sperduto scelto appositamente da Michael per cercare nuova ispirazione artistica e immaginazione necessaria per concludere il suo libro. Appena arrivato in casa si renderà conto di come la villa (chiamata Blackwood Manor) nasconda dei segreti e indizi circa un caso irrisolto di omicidio avvenuto diversi decenni fa. Michael nutrirà un proprio istinto investigativo e verrà assuefatto da questo caso a tal punto da volersi spingere oltre e andare così fino in fondo alla faccenda. In tutto questo si aggiunge la presenza di strani rumori e presenze sinistre a cui non riusciamo a dare una forma precisa.

Scratches è esattamente come riportato qui sopra: una avventura grafica prettamente investigativa e che si svolge in un ambiente di gioco ridotto (la villa stessa più alcune locazioni che si trovano all’esterno dell’edificio ma sempre nel perimetro dell’abitazione). Siamo soli, in uno spazio ridotto, con pochi mezzi a disposizione e soprattutto con pochi aiuti. Tutta l’azione avviene attraverso l’azione del mouse attraverso il quale potremo spostarci ed esaminare l’ambiente. Proprio il mondo di gioco rappresenta una prima gradita sorpresa di questo gioco: l’ambiente è ridotto all’osso (si tratta di poche stanze alla fine) ma è tutto curato nei minimi dettagli grazie alla presenza di elementi (quali mobili antichi, quadri classici, oggetti curiosi e quant’altro) che rendono il tutto decisamente realistico e intrigante. Oserei dire che gli sviluppatori hanno persino abbondato aggiungendo elementi di carattere superfluo e inutile ai fini del gioco ma non per questo deve essere visto con un difetto: se vi trovaste in una villa vittoriana quanta roba che non vi serve vi ritrovereste tra le mani? Un aspetto sicuramente positivo nell’essenza ma anche difficile da digerire in ambito ludico dato che tutto, almeno a primo acchitto, ci sembrerà eccessivo e disordinato. Saranno obbligatori pazienza, grande senso di osservazione e una gran bella dose di intuito. Nel gioco non è nemmeno necessaria grande intelligenza per andare avanti: non sono presenti enigmi particolarmente difficili ma il problema grosso è proprio ragionare sugli elementi che si hanno a dispozione e agire di conseguenza, spesso quasi al limite dell’assurdo (per esempio oggetti da usare quando non te lo aspetti); il tutto senza alcun tipo di aiuto (salvo rari casi). Chi non è appassionato di avventura grafica potrebbe rischiare di restare inchiodato anche ai primi minuti in quanto la difficoltà del gioco non è crescente ma resterà alta e costante dall’inizio alla fine. La ristrettezza dell’ambiente aiuterà solo parzialmente in quanto ogni singola stanza presenta un buon numero di sezioni esplorabili con cui potremo interagire.

Ovviamente non si limiterà tutto alla risoluzione di puzzle o alla caccia di oggetti utili ma il tutto viene accompagnato da una discreta struttura narrativa che, man mano che procediamo, ci fornirà porzioni di trama che andranno ad arricchire e a approfondire ulteriormente il mistero sui precedenti proprietari di Blackwood Manor. Proprio la trama di per sè forse si è rivelata una parziale delusione dato che mi sarei aspettato un meccanismo quasi da film giallo anche se è pure vero che è tutto decisamente più difficile visto che i reali protagonisti siamo noi, la villa e i suoi strani segreti.

Un aspetto perfettamente riuscito di Scratches è l’atmosfera: per quanto la trama non sia particolarmete intricata ci sembrerà davvero di stare all’interno di un thriller investigativo fatto di ambienti dall’aria strana di quel sapore di antico capace di incutere un determinato timore. Non aspettatevi comunque momenti di eccessivo terrore: Scratches è molto soft sotto questo aspetto e di momenti veramente spaventosi ce ne sono piuttosto pochi anche se in determinate circostanze non mancherà comunque il fattore ansia ma sempre su livelli piuttosto moderati e mai esagerati.

Sostanzialmente buono l’aspetto tecnico e l’uso della computer grafica per i filmati (parliamo poi di un gioco uscito ormai diversi anni fa e quindi eventuali lacune tecniche sono legate alla vecchiaia). Inevitabile invece che, per un gioco dall’ambiente ridotto, la longevità si assesti su livelli piuttosto bassi: a seconda di come affronterete gli ostacoli nella ricerca di informazioni o di risolvere i puzzle potreste rischiare di finire il gioco o troppo in fratta ma anche di non finirlo affatto e di restare bloccati. Eccellente invece è l’aspetto sonoro: un comparto che accompagna perfettamente il protagonista e che contribuisce sia nell’atmosfera sia nel creare quei rari momenti di ansia. Una piccola nota di merito per il nostro doppiaggio italiano, non sempre ben presentato nei videogames ma che qui invece è stato adottato molto bene.

Commenti finali
Scratches è un gioco davvero non per tutti e molto esigente: le modalità di svolgimento a volte eccessive e l’assenza completa di un supporto potrebbe scoraggiare i giocatori più pigri. A questo poi si aggiunge una trama sicuramente di grande fascino ma che non arriva comunque a livelli indimenticabili che ci si potrebbe aspettare in un genere di titoli come questo. Tutti gli altri invece resteranno senza dubbio affascinati dall’architettura vittoroiana di Blackwood Manor e saranno motivati, come il protagonista, e spronati quanto basta per giungere alla fine.

+ Ottima ambientazione: affascinante e realistica
+ Atmosfere curate
+ Audio ben fatto

– Trama che forse poteva essere più intricata
– E’ senza dubbio impegnativo, a volte su livelli assurdi
– Piuttosto breve