Non si è fatta attendere troppo Vector Cell a proposito delle pesanti recensioni affibiate ad AMY.
“AMY è un gioco difficile. A molte persone non è piaciuto ma ad altre è piaciuto. La difficoltà crediamo sia parte fondamentale per lo sviluppo di una vera esperienza survival horror. Raccomandiamo i giocatori non-hardcore di giocare a livello di difficoltà più facile per adesso e questo fornirà una esperienza più piacevole e fluida anche se i checkpoint sono scarsi. Ringraziamo tutto quelli che hanno acquistato il gioco e per noi i 9500 voti giunti dagli store XBLA e PSN sono i giudizi più importanti. Aldilà delle critiche, su XBLA AMY è stato il titolo più scaricato nei maggiori territori e ha una valutzione tra il 3 e il 4 su 5 mentre su PSN ha più di 4.”.

Insomma: per quanto in Land of Rust gli avevamo riconosciuto, nella recensione, la presenza di idee di fondo interessanti, ci saremmo aspettati un bagno di umiltà da parte della casa di sviluppo: dire che il gioco è difficile non giustifica comunque i problemi tecnici come il framerate instabile, i bug e i sistemi di salvataggio (anche selezionando facile, come affermato nel messaggio, l’esperienza fondamentalmente non si stravolge e il gioco per molti versi resta lo stesso inaccessibile a una enorme schiera di giocatori). Non siamo convinti poi che ai clienti che abbiano acquistato il gioco faccia piacere farsi sentire dire “gioca a facile perchè non sei un hardcore gamer” in quanto il gioco è difficile per tutti, anche per giocatori appassionati.
Inoltre ci saremmo aspettati l’annuncio ufficiale di una patch risolutiva (anche se la frase “giocare a livello di difficoltà più facile per adesso” fa ben pensare dato il “per adesso”).

Forse, oltre che nel gioco, c’è qualcosa da rivedere anche a livello comunicativo.